30-01-2016, 10:08 PM
Encelo su Discord Chat è stato più veloce di me.
http://leganerd.com/2016/01/29/kickstart...-italiani/
Come ebbi a dire il kickstart in Italia non prenderà mai piede seriamente se non per qualche promozione di bottiglie di vino, piatti ripieni di carne di dubbia qualità o qualche iniziativa pronta a sfruttare immeritatamente il brand made in italy e poi non mancheranno le solite iniziative sociali-sanitarie che ovviamente verranno pubblicizzate per convincerci che è meglio che lo stato non si occupi di certe cose. Aspettiamo solo che qualche furbo cerchi di fare il colpaccio tirando qualche mega fregatura tutta italiana e lo scenario sarà completo.
Ma tornando a noi.. nell'articolo Sciutteri fa una panoramica non esaltante dell'offerta italiana su kick.. i toni non mi piacciono ma le osservazioni sono giuste.. direi ovvie.
La qualità lo vediamo (come giocatori potenziali) è quella che è e rappresenta bene lo stato dell'indie italiano. Senza soldi, senza una ricerca costante nel migliorare la qualità e senza la coscienza dei propri limiti non si va da nessuna parte.
Nei miei articoli ripresi da DEVELOP o Gamasutra, che indico settimanalmente, capita spesso di leggere disanime di successi o flop del genere.
Su kickstar non ci si va per avviare un progetto da zero.. ci si entra semmai per migliorare quello che già si ha, per fargli fare un salto o per completarlo dopo averlo pesantemente avviato.
Kickstart non serve a fare soldi, serve a finanziare progetti concreti che poi, una volta completati, magari faranno guadagnare.
Bisogna avere chiaro cosa si vuol fare fin dall'inizio e con un un ottimo controllo dei costi ed un business plan credibile si riuscirà a capire sempre se state avanzando bene e se la coperta è troppo corta o no.
Mi dispiace per il povero Polywar che conosco (con lui ho avuto alcuni scambi di idee per il level design).
Quello che non coglie Sciutteri secondo me è che sembra pare scordarsi che prima di tutto la realtà italiana è infinitamente più piccola di quasi qualsiasi altra, che manca una cultura imprenditoriale di base, che nonostante le varie propagande di questo o quel governo le piccole imprese non sono affatto aiutate né incentivate, che spesso l'italiano medio ragiona da guitto idiota pensando solo a quale sia la migliore fregatura da rifilare al prossimo.
Sciutteri scorda che gli italiani sono temerari.. e nessuno meglio di un cialtrone lo è.
Insomma.. kickstarter come dice lui stesso fa da cassa di risonanza per l'incapacità italiana nello sviluppo di videogiochi indie ma aggiungerei che in realtà la cosa varrebbe per lo sviluppo software in genere.. e qui non posso che parlare a pieno titolo visto che sono nel settore da 20 anni e di cose raffazzonate ne ho viste tante, tantissime, troppe.
Vero è però che kickstarter è una fantastica tagliola che paga chiunque con la stessa moneta, non credo che questi episodi possano in qualche maniera mal disporre gli investitori nei confronti di tutti gli italiani che in futuro vorranno proporsi. Gli investitori si sono evoluti e sanno ben guardare la qualità dove ce ne è.. se ce ne è.
Solo a guardare i progetti UK si può ben vedere come i cialtroni siano praticamente ovunque, è solo una questione statistica.. prima o poi anche in italia qualcuno proporrà un buon progetto, ben pubblicizzato, magari in vero inglese, ecc.. solo dovremo abituarci ad i nostri numeri e non pretendere di guardare il giardino del vicino.
Ogni 10 prodotti UK ce ne sarà uno italiano di qualità.. ma questa è la realtà. (ho fatto la rima!).
http://leganerd.com/2016/01/29/kickstart...-italiani/
Come ebbi a dire il kickstart in Italia non prenderà mai piede seriamente se non per qualche promozione di bottiglie di vino, piatti ripieni di carne di dubbia qualità o qualche iniziativa pronta a sfruttare immeritatamente il brand made in italy e poi non mancheranno le solite iniziative sociali-sanitarie che ovviamente verranno pubblicizzate per convincerci che è meglio che lo stato non si occupi di certe cose. Aspettiamo solo che qualche furbo cerchi di fare il colpaccio tirando qualche mega fregatura tutta italiana e lo scenario sarà completo.
Ma tornando a noi.. nell'articolo Sciutteri fa una panoramica non esaltante dell'offerta italiana su kick.. i toni non mi piacciono ma le osservazioni sono giuste.. direi ovvie.
La qualità lo vediamo (come giocatori potenziali) è quella che è e rappresenta bene lo stato dell'indie italiano. Senza soldi, senza una ricerca costante nel migliorare la qualità e senza la coscienza dei propri limiti non si va da nessuna parte.
Nei miei articoli ripresi da DEVELOP o Gamasutra, che indico settimanalmente, capita spesso di leggere disanime di successi o flop del genere.
Su kickstar non ci si va per avviare un progetto da zero.. ci si entra semmai per migliorare quello che già si ha, per fargli fare un salto o per completarlo dopo averlo pesantemente avviato.
Kickstart non serve a fare soldi, serve a finanziare progetti concreti che poi, una volta completati, magari faranno guadagnare.
Bisogna avere chiaro cosa si vuol fare fin dall'inizio e con un un ottimo controllo dei costi ed un business plan credibile si riuscirà a capire sempre se state avanzando bene e se la coperta è troppo corta o no.
Mi dispiace per il povero Polywar che conosco (con lui ho avuto alcuni scambi di idee per il level design).
Quello che non coglie Sciutteri secondo me è che sembra pare scordarsi che prima di tutto la realtà italiana è infinitamente più piccola di quasi qualsiasi altra, che manca una cultura imprenditoriale di base, che nonostante le varie propagande di questo o quel governo le piccole imprese non sono affatto aiutate né incentivate, che spesso l'italiano medio ragiona da guitto idiota pensando solo a quale sia la migliore fregatura da rifilare al prossimo.
Sciutteri scorda che gli italiani sono temerari.. e nessuno meglio di un cialtrone lo è.
Insomma.. kickstarter come dice lui stesso fa da cassa di risonanza per l'incapacità italiana nello sviluppo di videogiochi indie ma aggiungerei che in realtà la cosa varrebbe per lo sviluppo software in genere.. e qui non posso che parlare a pieno titolo visto che sono nel settore da 20 anni e di cose raffazzonate ne ho viste tante, tantissime, troppe.
Vero è però che kickstarter è una fantastica tagliola che paga chiunque con la stessa moneta, non credo che questi episodi possano in qualche maniera mal disporre gli investitori nei confronti di tutti gli italiani che in futuro vorranno proporsi. Gli investitori si sono evoluti e sanno ben guardare la qualità dove ce ne è.. se ce ne è.
Solo a guardare i progetti UK si può ben vedere come i cialtroni siano praticamente ovunque, è solo una questione statistica.. prima o poi anche in italia qualcuno proporrà un buon progetto, ben pubblicizzato, magari in vero inglese, ecc.. solo dovremo abituarci ad i nostri numeri e non pretendere di guardare il giardino del vicino.
Ogni 10 prodotti UK ce ne sarà uno italiano di qualità.. ma questa è la realtà. (ho fatto la rima!).